mercoledì 1 agosto 2012

I diversi stili di lettura (prima parte...)




Partiamo da un asserto fondamentale: non esistono cattivi lettori (tutt’al più esistono opere scadenti, questa è la fregatura… ma sta a noi evitarle o leggerle con cautela…)
La lettura siamo noi (noi scegliamo l’opera, il momento e il luogo della nostra lettura) e ciascuno di noi è unico e inimitabile per cui avrà una propria maniera di vivere le pagine che sta leggendo…
Date queste premesse non voglio fare alcuna categorizzazione, tuttavia mi piacerebbe riflettere sui diversi modi in cui leggiamo, perché nella diversità esistono delle costanti, dettate dalle contingenze, che non possono essere trascurate.
Riflettere su di esse può aiutare a correggere qualche cattiva abitudine, a valorizzare le nostre qualità e a capire meglio in che modo ognuno di noi, secondo le sue possibilità,  possa diventare un lettore creativo.

Cominciamo a indagare tre stili di lettura apparentemente sbagliati (lo sbaglio non è mai nello stile ma nelle circostanze  in cui questo si manifesta)…

1) Lettura distratta o superficiale: Gli occhi scorrono con assoluta indifferenza le pagine che sono loro sottoposte; per cui solo poche parole, corrispondenti ad altrettanto pochi concetti, riescono ad impressionarli e a fissarsi nei nostri pensieri. Spesso questo stile di lettura è conseguenza di una costrizione (a volte anche di un’autocostrizione) e può combinarsi con altri stili. Ogni cosa a suo tempo…
In certe circostanze… meglio sfogliare un bell’album di fotografie!

2) Lettura annoiata: Per certi versi è molto simile alla lettura distratta, ma le sue premesse sono leggermente diverse. Quante volte ci capita di essere incuriositi dal titolo di un’opera letteraria, o di averne tanto sentito parlare, da decidere di prenderla  in mano e cimentarci nella sua lettura? D’improvviso però ( o pian piano, dipende dalle circostanze)  il quid che ci ha spinto alla lettura svanisce e rimaniamo (talvolta inspiegabilmente) delusi da quello che leggiamo. Siamo testardi, insistiamo, ma non troviamo nessuna corrispondenza (neanche minima) tra noi le pagine che stiamo sfogliando…
Spesso non è colpa di ciò che stiamo leggendo (non ci troviamo necessariamente davanti a un cattivo libro); possiamo essere noi che, in quel preciso istante, abbiamo bisogno di altro (una bella passeggiata, un bel film, un altro libro!)  e non ci troviamo in sintonia con le parole che scorrono sotto i nostri occhi. Ci sforziamo di continuare il nostro viaggio tra le pagine, senza accettare che non siamo riusciti a partire, e ci annoiamo…
Chiudiamo questo libro, riserviamocelo per un momento più opportuno…

3) Lettura rapida: la lettura rapida è funzionale a qualcos’altro, un ripasso, una punta di curiosità, l’urgenza di recuperare delle informazioni. Solitamente quindi serve a riportare a galla delle impressioni che avevamo colto in una lettura precedente. A volte si legge rapidamente per scommessa (chi finisce prima di leggere questa pagina?) a volte per superficialità ( va bene, questo argomento non mi interessa, ma leggiamo comunque, magari ci trovo qualcosa di interessante). Può certamente essere uno stile di lettura costruttivo, ma bisogna saperlo gestire!
La lettura rapida di una poesia spegne i suoi colori nascosti…

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