lunedì 8 settembre 2014

La trilogia delle Cinquanta sfumature ovvero: Anastasia Steele e Christian Grey,storia di una Cenerentola erotica e del suo principe (azzurro?)

...Una "stroncatura" scontata...

             Avevo promesso a me stessa e alla mia biblioteca personale che non avrei mai acquistato la trilogia delle  Cinquanta sfumature ideata dalla signora James, tuttavia tale proposito non equivaleva al rifiuto categorico di leggerla, e dal momento che nell'era del digitale è diventato semplice procurarsi senza spreco di carta e denaro un libro in formato pdf o in e-pub, specialmente quando si tratta di un prodotto di consumo su larga scala, ho deciso di accettare la graziosa e androidiana  compagnia di Anastasia Steele e di Christian Grey le cui vicende si sono dipanate, per un periodo di tre settimane, sul display del mio smartphone...
«Che orrore!» Potrà subito nicchiare qualche intellettuale puritano ( più che altro di sesso maschile) amante della bella (e soprattutto della vera) letteratura, «sprecare il proprio prezioso tempo dietro un romanzo bollato come "romantico-erotico" che di letterario - almeno a prima vista, ma, oserei dire,  anche a seconda - non ha proprio nulla...» Posso subito affermare con certezza che non credo di aver perso tempo, mi sono solo presa una pausa dalle letture impegnate per analizzare quello che è di fatto diventato un fenomeno, se non proprio letterario, almeno mediatico, sapendo di possedere freddezza e strumenti critici a sufficienza per poter esprimere un giudizio obiettivo, oltretutto la dematerializzazione offertami dal sistema android, mi ha fatto scoprire  (e apprezzare)  una maniera  di lettura più snella e senza pretese, che si è rivelata perfettamente funzionale a questo genere di romanzetti.
              Ci sono volute tre settimane, ma a dirla tutta, ci si potrebbe mettere anche meno tempo: La storia di Anastasia Steele e Chistian Grey è di fatto un'elegante accozzaglia di luoghi comuni fiabeschi  sapientemente cuciti  dall'autrice, che irretiscono con facilità la lettrice: Anastasia è una timida e brillante  studentessa di ventuno anni, laureanda in letteratura inglese, figlia unica, appartenente a una famiglia piccolo borghese, è carina senza essere particolarmente vistosa, non è troppo romantica o sdolcinata e soprattutto non ha mai "conosciuto un uomo" biblicamente parlando. Christian è il classico giovane imprenditore rampante di bell'aspetto e maniaco del controllo, figlio adottivo di genitori benestanti e amorevoli che non sono riusciti a sanare le ferite causategli da un passato oscuro fatto di maltrattamenti, canalizzate tuttavia in una relazione con una donna più grande di lui ( che, guarda caso, si chiama Elena, sarà forse uno scontato riferimento colto ad altre sensuali figure letterarie che portano il suo stesso nome?)  la quale dai sedici ai ventuno anni di Christian, è stata il suo mentore sessuale e gli ha insegnato uno stile di vita volto alla dominazione.
Se Anastasia non ha mai avuto alcun genere di relazione sentimentale, Christian da buon protagonista maschile, bello e tormentato quale deve essere, non si è mai innamorato, ha solo avuto una sapiente formazione sessuale che si è affinata, previa firma di un regolare contratto con tanto di clausole esplicative,  con una quindicina di donne, le cosiddette "sottomesse", ovvero delle povere "disgraziate" che sono state oggetto delle più inaudite (e scontate) perversioni sadiche del fascinoso e tormentato protagonista maschile della trilogia.
         I due si incontrano per caso, si piacciono, e si innamorano pressochè immediatamente, con tutte le problematiche che questo sentimento (così inatteso?) può provocare, ovvero con un continuum di masturbazioni mentali sulla  liceità delle loro emozioni, che mandano all'aria qualsiasi contratto, e che fra alti e bassi li porterà all'happy end con tanto di prole al seguito.
Una storia che si divide in tre tomi, ma che di fatto si consuma in meno di cinque mesi, in cui l'educazione sessuale di Anastasia la fa chiaramente da padrona: il sesso "alla vaniglia" ovvero quello praticato da più della metà dei comuni mortali, con tutte le sue posizioni più classiche, è declinato in pressoché tutti i capitoli dei tre romanzi, con dovizia di particolari, a questo si aggiungono delle brevi e ben poco folgoranti esplorazioni del sesso estremo, anch'esse particolarmente scontate nel loro supposto estremismo strumentale (bende, lacci, frustini e giocattolini vari che non impressionano un granché). Fa da contraltare alla singolare educazione di questa cenerentola erotica, quella del principe (azzurro?) Christian, maestro del piacere iniziato all'amore, con tutti i turbamenti che questo comporta, i quali sono (ovviamente) psicanalizzati dietro le quinte dal suo "strizzacervelli" di fiducia: il buon dottor Flynn.
         Di fatto la scorrevolezza della trilogia non è data tanto da fattori di immedesimazione con il personaggio femminile, seppure il fatto che sia Anastasia a raccontare la sua storia in presa diretta (il narratore interno e autobiografico è proprio una furbata) rappresenti un chiaro segnale mediatico di chi siano le destinatarie di quest' opera. Lo scopo è piuttosto quello della comunione simpatetica con entrambi i protagonisti: insomma ci troviamo nella testa e nel corpo "sempre pronto" di Anastasia, ma manipoliamo i sentimenti e le fragilità  del buon Christian, che, innamorato cotto qual è, fa quasi tenerezza nei tentativi di  archiviare il suo passato  di bambino abusato e di intoccabile Dominatore (dove con la parola "dominatore" si intende "uomo che, previo regolare contratto, compie prodezze sessuali, senza farsi coinvolgere da alcun sentimento e senza farsi sfiorare con un dito") e di canalizzare ciò che prova non solo nelle sue fantomatiche erezioni, ma nella vita di tutti i giorni, costellata di una serie di sconcertanti "prime volte". Inoltre, essendo ricco sfondato, le sue esternazioni corrispondono necessariamente al suo stile di vita: quindi via libera ai regali costosi, alla possibilità di raggiungere Anastasia in qualsiasi posto si trovi grazie ai potenti mezzi di trasporto a sua disposizione  e a una plateale proposta di matrimonio che si materializza dopo poco più (o poco meno) di un mese di conoscenza.
...e una riabilitazione (?)...

          Osservando attentamente la trilogia di  Cinquanta sfumature  è possibile cogliere alcune costanti che ne garantiscono la leggibilità mantenendo alto il livello di suspense e garantendo un affidabile patto narrativo con i lettori.

     Nessuna necessità di ritornare indietro: Lo stile di scrittura della James fonde il linguaggio dei romanzi rosa  di alto consumo (Harmony, per intenderci) con un forte intento iconografico che indugia nei particolari, per cui i nodi narrativi della vicenda si imprimono con facilità nella mente dei lettori; inoltre l'inserimento della scrittura epistolare che si esplica nello scambio  di e-mail e di sms dei due protagonisti, offre una precisa scansione temporale della storia, oltre ad essere un ottimo artificio straniante che permette di indagare (in modo molto tradizionale) gli stati d'animo di entrambi i protagonisti.

       Riferimenti letterari espliciti: Abbiamo già accennato alla  singolare questione onomastica che vuole che l'antagonista femminile per eccellenza di Anastasia si chiami Elena, come la più famosa delle seduttrici letterarie(e del resto anche il suo soprannome "Mrs Robinson" fa riferimento a un film culto per quanto concerne la seduzione, ovvero Il laureato); anche Jack Hyde porta un cognome che vuole enfatizzarne la natura perversa  (come non pensare a Dottor Jekyll e Mr Hyde?)  Anastasia ha invece il nome della principessa Romanov protagonista dell'omonimo film Disney, e  il nome "Christian" ha in sé una chiara nota di filantropia. Inoltre la protagonista è una studiosa di letteratura inglese, e il più volte citato romanzo di Tomas Hardy  Tess dei d'Urbervilles  funge da cartina al tornasole della sua vicenda.
      
      Questione di tempi: Abbiamo già accennato al fatto che la vicenda si consuma in un lasso di tempo relativamente breve, come del resto succede in tutte le migliori fiabe, il tempo della storia di fatto si dilata in quanto osservato dal punto di vista della protagonista che assapora e riporta minuziosamente le sue esperienze, con un andamento narrativo talvolta sfiancante  (che "eleva l'ordinario allo straordinario", per dirla con le parole della protagonista), specialmente quando si sofferma sulle sue esperienze sessuali, che sembrano eccessive anche per quanto riguarda il loro numero, ma che se collocate  nel fiorire di un nuovo rapporto sentimentale, perdono qualsiasi eccezionalità.

       Il lato oscuro non esiste: Christian Grey  è il protagonista maschile di una saga che vuole essere soprattutto romantica, per cui ogni sua perversione deve essere giustificabile e perdonabile:non si fa toccare perchè da bambino è stato maltrattato, la sua educazione sessual-sentimentale è stata compiuta da una figura materna che ha quindi abusato di lui senza il suo reale consenso, in caso di necessità le sue ex sottomesse hanno goduto del suo aiuto e della sua protezione anche dopo lo scioglimento del contratto.
Di fatto Christian è ricco ed è un filantropo, spende i suoi soldi per soddisfare ogni sua  esigenza, anche la più frivola  e nello stesso tempo destina molti dei suoi averi per la realizzazione di progetti ecosostenibili e per aiutare le popolazioni di paesi più sfortunati. Una figura del genere è in realtà priva di lati oscuri, e le cinquanta sfumature di cui si vanta sono più che altro di natura umorale. Inoltre il suo innamoramento adolescenziale per Anastasia lo rende ancora più simpatico al lettore per la sua palese incapacità di dosare le emozioni. Da questo punto di vista è molto interessante la conclusione di  Cinquanta sfumature di rosso,  in cui la James riscrive il primo capitolo della trilogia avvalendosi del punto di vista di Christian: attraverso questa lettura incrociata si recuperano di fatto alcuni aspetti caratteriali di questo contemporaneo principe azzurro (o "cavaliere bianco", come lo definisce Anastasia).

         Antagonisti necessari (Propp docet): il giustificabilissimo tasso erotico di  Cinquanta sfumature di grigio,  ha bisogno di essere stemperato da qualche nota giallo-noir per cui, se nel primo libro i personaggi che creano un qualche turbamento alla protagonista sono solo dei nomi ( "Mr. Robinson" ovvero Elena Lincoln, Jack Hide, l'ex sottomessa Leila) nel secondo e nel terzo episodio della saga acquistano un certo spessore, sebbene il loro intento non sia specificamente quello di rovinare la storia di Christian e Anastasia, le antagoniste femminili  sono semplicemente delle disturbatrici adrenaliniche, Hyde è invece  un sabotatore violento,  ma anche in questo caso gli intenti dell'autrice sono chiarissimi: Leila ed Elena rappresentano la materializzazione del passato "erotico-sentimentale" di Christian nel quale Anastasia deve necessariamente specchiarsi per comprendere a pieno la sua specificità e unicità di donna amata; la crudele perversione criminale di Jack ( che oltretutto è anche lui orfano e ha vissuto per un breve periodo nella stessa famiglia affidataria di  Christian) serve a confermare la relativa onestà e purezza d'animo del protagonista maschile, a prescindere dalle sue abitudini sessuali.

       Gravidanze (im)previste: Il matrimonio lampo tra Christian e Anastasia è giustificabilissimo data la loro posizione economica la quale permette il coronamento di un sentimento che, con tutte le sue implicazioni erotiche, deve necessariamente definirsi genuino. La gravidanza della protagonista invece...è altrettanto prevedibile e auspicabile per arrivare al necessario happy end della trilogia: Anastasia dapprima dimentica di prendere la pillola anticoncezionale e poi procrastina senza neanche rendersene conto, la data dell'iniezione contraccettiva consigliatale dalla ginecologa, ma di fatto sembra che i contraccettivi non le abbiano mai fatto effetto, per cui la giovane rimane incinta praticamente subito, senza rendersene conto. La gravidanza spazza via le ultime barriere sentimentali innalzate dal buon Christian che, come da copione, in un primo momento non la prenderà bene, ma in seguito, travolto letteralmente dagli eventi che metteranno anche in pericolo la vita del suo grande e unico amore, si ravvedrà. La dimensione di coppia lascerà quindi il posto a quella familiare, con la nascita del piccolo Ted e la nuova gravidanza di Anastasia, due eventi gioiosi che coroneranno l'amore dei giovani protagonisti  lasciando tuttavia spazio alla loro intimità di coppia (anche a quella più spinta).
        
      Una fiaba per adulte: La trilogia di Mrs. James è senza alcun dubbio un prodotto commerciale di qualità relativamente mediocre (il termine "mediocre" vuole essere privo di accentuate sfumature dispregiative), ma ben strutturato; prova ne sia il fatto che  Cinquanta sfumature di grigio è diventato un film che di certo attirerà moltissimo pubblico, ma che, come tutti i riadattamenti cinematografici, non potrà riflettere a pieno le strategie narrative adottate dall'autrice. Bollare Cinquanta sfumature,  come letteratura spazzatura sarebbe estremamente semplice e anche banale: non è di fatto una vicenda che merita nessuna demonizzazione, in quanto, come crediamo di avere dimostrato, è una costruzione letteraria  che si fonda su un solido patto narrativo con suo il pubblico, fatto anche di richiami letterari necessariamente impoveriti e per certi versi volgarizzati, ma che non sono affatto trascurabili. È necessario prendere i tre libri di Cinquanta sfumature di grigio, rosso e nero, per quello che sono: una fiaba contemporanea per persone adulte (che sarà tuttavia fruita anche da un pubblico adolescente), esasperazione bibliografica del celeberrimo film di  Pretty woman, racconto di un amore sincero e privo censure, tanto impossibile quanto reale e perfino noioso e scontato; una lettura riservata prevalentemente a un pubblico femminile,  che non lascia affatto senza fiato. Può essere stuzzicante e un po' frustrante se svolta senza alcuna riflessione "metaletteraria", ma a un'attenta disamina, può anche rivelarsi un passatempo disimpegnato non privo di piccole sorprese stilistiche.