martedì 27 aprile 2021

Giochiamo con Dante? Si può fare...con L'INFERNO SPIEGATO MALE

 


Chiedo umilmente scusa.
Lo faccio a nome di tutti quei professori di lettere ( tendenzialmente delle scuole superiori) che non sono riusciti a far amare ai propri allievi Dante Alighieri e la sua Commedia. A dire il vero ( e lo spirito del buon Boccaccio che le affibbiò l'aggettivo DIVINA parla attraverso di me) lo considererei qualcosa di imperdonabile, illogico, inspiegabile...perché è  davvero un'impresa ardua non riuscire a trasmettere neanche un briciolo un brivido un sentore della sterminata bellezza profusa delle terzine dantesche, bisogna essere davvero...poco empatici... (anche la lettura compiuta da Vittorio Gassman nella mia prima infanzia, nella sua pesantezza teatrale, aveva qualcosa di ipnotico). Se tuttavia questo "peccato" riesce ad essere espiato da chi ne è  stato vittima ( perché il peccatore  non se ne renderà  mai conto)  con una pena del contrappasso creativa che si traduce in una proposta di lettura originale qual è  per l'appunto  L'INFERNO SPIEGATO MALE di Francesco Muzzopappa...allora...parliamone!

Ciao a tutti, sono una prof di lettere e una dottoressa di ricerca in italianistica, quindi...sì, diciamo che di Dante Alighieri me ne intendo, non sono una specialista, anche perché non credo nelle specializzazioni sugli autori: la personalità umana e artistica non ha un fondo, ergo...non la si può mai conoscere a pieno e nei suoi minimi dettagli. 

Personalmente ho cominciato a leggere la Divina Commedia in autonomia a circa tredici anni, e penso di averla riletta integralmente  almeno una decina di volte...Evidentemente non è  stato il mio prof di lettere del liceo a farmela amare, ho fatto tutto in autonomia, lui però mi ha insegnato a non aver paura di usare e spiegare l'italiano anche nelle sue sfumature di turpiloquio, traendo esempio proprio da Dante, che di parolacce ne ha usate tante ( pure in Paradiso). 

Ammetto che ho un debole per l'Inferno, non tanto perché voce di popolo vuole che sia la cantica meglio riuscita di tutta la Commedia, ma proprio per una questione linguistica, perché a parer mio ( che non sono nessuno) è in questo luogo letterario che avviene la piena commistione dei tre stili che fanno il poetico italiano: comico, tragico, ed elegiaco. Il Purgatorio e il Paradiso conoscono un'elevazione linguistica e stilistica che li rende più difficili nel loro indiscutibile fascino. E poi...l'Inferno è  il luogo dei colori  e delle emozioni forti!

Mi è  stata offerta dalla mia attuale pusher libraria ( Chiara, della storica Libreria Europa, a Palermo in via Uditore) la possibilità di leggere in anteprima L'INFERNO SPIEGATO MALE, e da gran curiosona qual sono non mi sono tirata indietro, più  che altro perché ero alla ricerca di in testo che introducesse alla lettura di Dante i ragazzi di una fascia di età  compresa tra i 10 e i 14 anni. 
È un game book ( libro - gioco, Dantuccio non mi perdonerebbe il forestierismo), e già questa cosa mi ha molto intrigato perché l'autore si muove su un piano metaletterario, ripensando Dante e giocando con il suo personaggio e con quello di Virgilio in una sorta di estrema attualizzazione che li vede muoversi e dibattere avvalendosi di linguaggi e riferimenti alla contemporaneità dei nostri adolescenti (proprio gli adolescenti del 2021, proprio loro). 

L'alternarsi di narrazione, improbabili avvertenze di lettura, spassose pseudoriflessioni dell'editore sulla bontà del suo prodotto letterario e spiegazioni  animate degli Specchietti con la S maiuscola, insieme agli spiritosi disegni di Daw, sono il punto di forza strutturale del volume che affronta e rilegge senza irriverenza (e anche se ce n'è un pizzico, ci sta tutta) ma con grande (tuttalpiù un po' distonica) allegria/ironia la prima cantica della Commedia, e la consegna ai giovani lettori senza falsarne i contenuti, cogliendone invece il profondo potenziale  narrativo, visionario e visivo. 

Un'opera del genere non pretende di SPIEGARE Dante, ma fa qualcosa di più  grande e dimostra qualcosa di ben più  prezioso: l'immortalità di un'opera letteraria. Perché la vera eternità di un classico è  anche questo: la sua  continua attualizzabilità, la possibilità di ravvivarlo con il nostro sangue, decostruendolo e rileggendolo secondo le nostre specifiche esigenze ed esperienze di lettori.
 Dante è ancora una volta personaggio e voce narrante, che si consegna ai ragazzi e lo fa usando il loro linguaggio e coinvolgendoli  in divertenti digressioni narrative ( l'associazione con il Mago di Oz è spassosissima), e in simpatici giochi linguistici;  Dante narratore contemporaneo permette ai lettori di fare delle scelte di lettura all'interno dei capitoli del libro e  proprio per questo dimostra loro la sua vitalità anche quando alcuni suoi atteggiamenti non sarebbero mai potuti appartenere al personaggio storico vissuto nel Medioevo. 

In conclusione L'INFERNO SPIEGATO MALE è un libro che di spiegato male non ha proprio nulla; tutt'altro! Il peccato di incapacità trasmissiva di cui è  stato vittima  l'autore nel suo passato scolastico è  stato pienamente espiato nella costruzione di un'opera  che consente  ai più  giovani ( e non solo) di giocare con un classico senza tempo, stimolandone la curiosità conoscitiva attraverso un colorato e coinvolgente cortocircuito comico-creativo.


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