Partiamo da un asserto
fondamentale: non esistono cattivi lettori (tutt’al più esistono opere
scadenti, questa è la fregatura… ma sta a noi evitarle o leggerle con cautela…)
La lettura siamo noi (noi
scegliamo l’opera, il momento e il luogo della nostra lettura) e ciascuno di
noi è unico e inimitabile per cui avrà una propria maniera di vivere le pagine
che sta leggendo…
Date queste premesse non
voglio fare alcuna categorizzazione, tuttavia mi piacerebbe riflettere sui
diversi modi in cui leggiamo, perché nella diversità esistono delle costanti,
dettate dalle contingenze, che non possono essere trascurate.
Riflettere su di esse
può aiutare a correggere qualche cattiva abitudine, a valorizzare le nostre
qualità e a capire meglio in che modo ognuno di noi, secondo le sue
possibilità, possa diventare un lettore
creativo.
Cominciamo a indagare
tre stili di lettura apparentemente sbagliati (lo sbaglio non è mai
nello stile ma nelle circostanze in cui
questo si manifesta)…
1) Lettura distratta o superficiale: Gli occhi scorrono con assoluta
indifferenza le pagine che sono loro sottoposte; per cui solo poche parole,
corrispondenti ad altrettanto pochi concetti, riescono ad impressionarli e a
fissarsi nei nostri pensieri. Spesso questo stile di lettura è conseguenza di
una costrizione (a volte anche di un’autocostrizione) e può combinarsi con
altri stili. Ogni cosa a suo tempo…
In certe circostanze… meglio
sfogliare un bell’album di fotografie!
2) Lettura annoiata: Per certi versi è molto simile alla lettura distratta, ma le
sue premesse sono leggermente diverse. Quante volte ci capita di essere incuriositi
dal titolo di un’opera letteraria, o di averne tanto sentito parlare, da decidere
di prenderla in mano e cimentarci nella sua
lettura? D’improvviso però ( o pian piano, dipende dalle circostanze) il quid
che ci ha spinto alla lettura svanisce e rimaniamo (talvolta inspiegabilmente) delusi
da quello che leggiamo. Siamo testardi, insistiamo, ma non troviamo nessuna corrispondenza
(neanche minima) tra noi le pagine che stiamo sfogliando…
Spesso non è colpa di ciò
che stiamo leggendo (non ci troviamo necessariamente davanti a un cattivo
libro); possiamo essere noi che, in quel preciso istante, abbiamo bisogno di
altro (una bella passeggiata, un bel film, un altro libro!) e non ci troviamo in sintonia con le parole
che scorrono sotto i nostri occhi. Ci sforziamo di continuare il nostro viaggio
tra le pagine, senza accettare che non siamo riusciti a partire, e ci annoiamo…
Chiudiamo questo
libro, riserviamocelo per un momento più opportuno…
3) Lettura rapida: la lettura rapida è funzionale a qualcos’altro, un ripasso,
una punta di curiosità, l’urgenza di recuperare delle informazioni. Solitamente
quindi serve a riportare a galla delle impressioni che avevamo colto in una
lettura precedente. A volte si legge rapidamente per scommessa (chi finisce
prima di leggere questa pagina?) a volte per superficialità ( va bene, questo
argomento non mi interessa, ma leggiamo comunque, magari ci trovo qualcosa di
interessante). Può certamente essere uno stile di lettura costruttivo, ma bisogna
saperlo gestire!
La lettura rapida di
una poesia spegne i suoi colori nascosti…
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