-Non hai ancora letto questo libro? Ma come hai potuto? Io te lo consiglio VI-VA-MEN-TE, mi ha letteralmente cambiato la vita!-
- Io, di questo autore ho letto proprio TUTTO, dalla prima all’ultima riga, e potrei anche citartelo se vuoi!
- Leggere è un’esperienza troppo importante, io leggo di tutto, ad esempio, hai presente quel libro di cui si è parlato tanto? Ecco, l’ho letto. Veramente profondo-
Frasi come queste sono proferite
giornalmente dai cosiddetti amanti ( fanatici) della lettura, e costituiscono
un valido esempio di quello che, più che uno stile di lettura, è un
atteggiamento, quello, appunto, del lettore snob. In realtà i lettori veri (gli
appassionati) sono tutti un po’ snob, perché(a
ragione) credono che l’attività di lettura sia un esercizio nobilitante per il
loro intelletto, e inoltre tendono a valorizzare la fatica intrinseca all’atto
di leggere, che li coinvolge fisicamente e mentalmente.
Solo che, talvolta lo snobismo
del lettore prende il sopravvento: questo succede quando il suo narcisismo si
impone, facendo sì che egli metta se stesso e la sua bravura al centro del
proprio universo di libri, per cui non diventa importante ciò che una buona
lettura trasmette, ma la supposta bravura del lettore nello scegliere un
determinato libro o un autore. Non è tanto (ovvero non è solo) il concetto di moda o di best seller che guida il lettore snob, spesso sono altri ideali,
come l’esotismo o il nazionalismo( fascino degli scrittori orientali, o dei
connazionali che scrivono come gli stranieri), la ricerca di classici
contemporanei(ne troveremo sempre uno che, tra dieci anni, di classico avrà ben
poco), il fascino di un’idea riletta e reinterpretata secondo nuovi canoni
(femminismi, filosofismi, storicismi…).
Il lettore snob si mostra
orgoglioso delle sue scelte editoriali, le accarezza con la voluttà di chi
sembra voler dire agli altri: -Lo vedi come sono figo? Ho letto tutto questo, e
me ne vanto.- E talvolta le condivide, cercando di costruire un salotto intellettuale
nel quale tenterà di imporre il proprio ego di bravo lettore.
La lettura snob è quindi un difettuccio
“di postura”, una piccola (seccante)scoliosi che può tuttavia essere corretta, non ponendo
al centro dell’attenzione la nostra bravura di lettori, quanto piuttosto l’importanza
che ha avuto per noi ciò che abbiamo letto, e per esprimerla non occorre
certamente sciorinare l’argomento degli ultimi libri che abbiamo letto, basta
semplicemente farli diventare suggestioni e riflessioni che possono tradursi in
piccoli doni (anche materiali).
Per mostrare il nostro entusiasmo
di lettori non serve certamente mettersi al centro dell’universo e proporsi
quali nuovi (e terribilmente secchioni) mentori che si propongono di guidare
coloro in quali li circondano in una lettura impegnata e consapevole. È più utile ( e corretto
nei confronti degli altri) ascoltare, e condividere, senza imporsi, se poi, la
qualità delle nostre letture sarà superiore (o più semplicemente differente) a
quella di chi ci sta di fronte, troveremo il modo di dargli un consiglio, se lo
troveremo opportuno.
Regalare o prestare a amico un libro che ci ha emozionato è un
gesto bellissmo, che vale molto più dei mille sofismi che potremmo costruire su
quello stesso libro. La lettura è un atto di arricchimento che può, e deve,essere
condiviso, ma non deve diventare uno status
symbol attraverso il quale celare le nostre umane debolezze.
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