...Una "stroncatura" scontata...
Avevo promesso a me stessa e alla mia biblioteca personale che non
avrei mai acquistato la trilogia delle Cinquanta sfumature ideata dalla signora James,
tuttavia tale proposito non equivaleva al rifiuto categorico di leggerla, e dal
momento che nell'era del digitale è diventato semplice procurarsi senza spreco
di carta e denaro un libro in formato pdf
o in e-pub, specialmente quando si tratta di un prodotto di consumo su
larga scala, ho deciso di accettare la graziosa e androidiana compagnia di Anastasia Steele e di Christian
Grey le cui vicende si sono dipanate, per un periodo di tre settimane, sul
display del mio smartphone...
«Che orrore!» Potrà subito nicchiare qualche intellettuale puritano (
più che altro di sesso maschile) amante della bella (e soprattutto della vera) letteratura,
«sprecare il proprio prezioso tempo dietro un romanzo bollato come "romantico-erotico"
che di letterario - almeno a prima vista, ma, oserei dire, anche a seconda - non ha proprio nulla...» Posso
subito affermare con certezza che non credo di aver perso tempo, mi sono solo
presa una pausa dalle letture impegnate per analizzare quello che è di fatto
diventato un fenomeno, se non proprio letterario, almeno mediatico, sapendo di possedere
freddezza e strumenti critici a sufficienza per poter esprimere un giudizio
obiettivo, oltretutto la dematerializzazione offertami dal sistema android, mi ha fatto scoprire (e apprezzare) una maniera di lettura più snella e senza pretese, che si
è rivelata perfettamente funzionale a questo genere di romanzetti.
Ci sono volute tre settimane, ma a dirla tutta, ci si potrebbe mettere
anche meno tempo: La storia di Anastasia Steele e Chistian Grey è di fatto un'elegante
accozzaglia di luoghi comuni fiabeschi sapientemente
cuciti dall'autrice, che irretiscono con
facilità la lettrice: Anastasia è una timida e brillante studentessa di ventuno anni, laureanda in
letteratura inglese, figlia unica, appartenente a una famiglia piccolo
borghese, è carina senza essere particolarmente vistosa, non è troppo romantica
o sdolcinata e soprattutto non ha mai "conosciuto un uomo"
biblicamente parlando. Christian è il classico giovane imprenditore rampante di
bell'aspetto e maniaco del controllo, figlio adottivo di genitori benestanti e
amorevoli che non sono riusciti a sanare le ferite causategli da un passato
oscuro fatto di maltrattamenti, canalizzate tuttavia in una relazione con una
donna più grande di lui ( che, guarda caso, si chiama Elena, sarà forse uno scontato
riferimento colto ad altre sensuali figure letterarie che portano il suo stesso
nome?) la quale dai sedici ai ventuno
anni di Christian, è stata il suo mentore sessuale e gli ha insegnato uno stile
di vita volto alla dominazione.
Se Anastasia non ha mai avuto alcun genere di relazione sentimentale,
Christian da buon protagonista maschile, bello e tormentato quale deve essere, non
si è mai innamorato, ha solo avuto una sapiente formazione sessuale che si è affinata,
previa firma di un regolare contratto con tanto di clausole esplicative, con una quindicina di donne, le cosiddette
"sottomesse", ovvero delle povere "disgraziate" che sono state
oggetto delle più inaudite (e scontate) perversioni sadiche del fascinoso e tormentato
protagonista maschile della trilogia.
I due si incontrano per caso, si
piacciono, e si innamorano pressochè immediatamente, con tutte le problematiche
che questo sentimento (così inatteso?) può provocare, ovvero con un continuum di masturbazioni mentali
sulla liceità delle loro emozioni, che
mandano all'aria qualsiasi contratto, e che fra alti e bassi li porterà all'happy end con tanto di prole al
seguito.
Una storia che si divide in tre
tomi, ma che di fatto si consuma in meno di cinque mesi, in cui l'educazione
sessuale di Anastasia la fa chiaramente da padrona: il sesso "alla
vaniglia" ovvero quello praticato da più della metà dei comuni mortali,
con tutte le sue posizioni più classiche, è declinato in pressoché tutti i
capitoli dei tre romanzi, con dovizia di particolari, a questo si aggiungono
delle brevi e ben poco folgoranti esplorazioni del sesso estremo, anch'esse
particolarmente scontate nel loro supposto estremismo strumentale (bende,
lacci, frustini e giocattolini vari che non impressionano un granché). Fa da contraltare
alla singolare educazione di questa cenerentola erotica, quella del principe
(azzurro?) Christian, maestro del piacere iniziato all'amore, con tutti i
turbamenti che questo comporta, i quali sono (ovviamente) psicanalizzati dietro
le quinte dal suo "strizzacervelli" di fiducia: il buon dottor Flynn.
Di fatto la scorrevolezza della
trilogia non è data tanto da fattori di immedesimazione con il personaggio
femminile, seppure il fatto che sia Anastasia a raccontare la sua storia in
presa diretta (il narratore interno e autobiografico è proprio una furbata) rappresenti
un chiaro segnale mediatico di chi siano le destinatarie di quest' opera. Lo
scopo è piuttosto quello della comunione simpatetica con entrambi i
protagonisti: insomma ci troviamo nella testa e nel corpo "sempre
pronto" di Anastasia, ma manipoliamo i sentimenti e le fragilità del buon Christian, che, innamorato cotto qual
è, fa quasi tenerezza nei tentativi di
archiviare il suo passato di
bambino abusato e di intoccabile Dominatore (dove con la parola
"dominatore" si intende "uomo che, previo regolare contratto,
compie prodezze sessuali, senza farsi coinvolgere da alcun sentimento e senza
farsi sfiorare con un dito") e di canalizzare ciò che prova non solo nelle
sue fantomatiche erezioni, ma nella vita di tutti i giorni, costellata di una
serie di sconcertanti "prime volte". Inoltre, essendo ricco sfondato,
le sue esternazioni corrispondono necessariamente al suo stile di vita: quindi via
libera ai regali costosi, alla possibilità di raggiungere Anastasia in
qualsiasi posto si trovi grazie ai potenti mezzi di trasporto a sua disposizione
e a una plateale proposta di matrimonio
che si materializza dopo poco più (o poco meno) di un mese di conoscenza.
...e una riabilitazione (?)...
Osservando attentamente la
trilogia di Cinquanta sfumature è possibile cogliere alcune costanti che ne
garantiscono la leggibilità mantenendo alto il livello di suspense e garantendo un affidabile patto narrativo con i lettori.
Nessuna necessità di ritornare indietro: Lo stile di scrittura della
James fonde il linguaggio dei romanzi rosa
di alto consumo (Harmony, per intenderci) con un forte intento
iconografico che indugia nei particolari, per cui i nodi narrativi della
vicenda si imprimono con facilità nella mente dei lettori; inoltre
l'inserimento della scrittura epistolare che si esplica nello scambio di e-mail
e di sms dei due protagonisti, offre
una precisa scansione temporale della storia, oltre ad essere un ottimo
artificio straniante che permette di indagare (in modo molto tradizionale) gli
stati d'animo di entrambi i protagonisti.
Riferimenti letterari espliciti: Abbiamo già accennato alla singolare questione onomastica che vuole che
l'antagonista femminile per eccellenza di Anastasia si chiami Elena, come la
più famosa delle seduttrici letterarie(e del resto anche il suo soprannome
"Mrs Robinson" fa riferimento a un film culto per quanto concerne la
seduzione, ovvero Il laureato); anche
Jack Hyde porta un cognome che vuole enfatizzarne la natura perversa (come non pensare a Dottor Jekyll e Mr Hyde?) Anastasia
ha invece il nome della principessa Romanov protagonista dell'omonimo film
Disney, e il nome "Christian"
ha in sé una chiara nota di filantropia. Inoltre la protagonista è una studiosa
di letteratura inglese, e il più volte citato romanzo di Tomas Hardy Tess dei d'Urbervilles funge da cartina al tornasole della sua
vicenda.
Questione di tempi: Abbiamo già accennato al fatto che la vicenda
si consuma in un lasso di tempo relativamente breve, come del resto succede in
tutte le migliori fiabe, il tempo della storia di fatto si dilata in quanto
osservato dal punto di vista della protagonista che assapora e riporta
minuziosamente le sue esperienze, con un andamento narrativo talvolta
sfiancante (che "eleva l'ordinario
allo straordinario", per dirla con le parole della protagonista),
specialmente quando si sofferma sulle sue esperienze sessuali, che sembrano
eccessive anche per quanto riguarda il loro numero, ma che se collocate nel fiorire di un nuovo rapporto sentimentale,
perdono qualsiasi eccezionalità.
Il lato oscuro non esiste: Christian
Grey è il protagonista maschile di una saga che
vuole essere soprattutto romantica, per cui ogni sua perversione deve essere
giustificabile e perdonabile:non si fa toccare perchè da bambino è stato
maltrattato, la sua educazione sessual-sentimentale è stata compiuta da una figura
materna che ha quindi abusato di lui senza il suo reale consenso, in caso di
necessità le sue ex sottomesse hanno goduto del suo aiuto e della sua
protezione anche dopo lo scioglimento del contratto.
Di fatto Christian è ricco ed è un filantropo, spende i suoi soldi per
soddisfare ogni sua esigenza, anche la
più frivola e nello stesso tempo destina
molti dei suoi averi per la realizzazione di progetti ecosostenibili e per
aiutare le popolazioni di paesi più sfortunati. Una figura del genere è in
realtà priva di lati oscuri, e le cinquanta sfumature di cui si vanta sono più
che altro di natura umorale. Inoltre il suo innamoramento adolescenziale per
Anastasia lo rende ancora più simpatico al lettore per la sua palese incapacità
di dosare le emozioni. Da questo punto di vista è molto interessante la
conclusione di Cinquanta sfumature di rosso, in cui la James riscrive il primo capitolo
della trilogia avvalendosi del punto di vista di Christian: attraverso questa
lettura incrociata si recuperano di fatto alcuni aspetti caratteriali di questo
contemporaneo principe azzurro (o "cavaliere bianco", come lo
definisce Anastasia).
Antagonisti necessari (Propp
docet): il giustificabilissimo tasso erotico di Cinquanta sfumature di grigio, ha bisogno di essere stemperato da qualche
nota giallo-noir per cui, se nel
primo libro i personaggi che creano un qualche turbamento alla protagonista
sono solo dei nomi ( "Mr. Robinson" ovvero Elena Lincoln, Jack Hide,
l'ex sottomessa Leila) nel secondo e nel terzo episodio della saga acquistano
un certo spessore, sebbene il loro intento non sia specificamente quello di
rovinare la storia di Christian e Anastasia, le antagoniste femminili sono semplicemente delle disturbatrici
adrenaliniche, Hyde è invece un
sabotatore violento, ma anche in questo
caso gli intenti dell'autrice sono chiarissimi: Leila ed Elena rappresentano la
materializzazione del passato "erotico-sentimentale" di Christian nel
quale Anastasia deve necessariamente specchiarsi per comprendere a pieno la sua
specificità e unicità di donna amata; la crudele perversione criminale di Jack (
che oltretutto è anche lui orfano e ha vissuto per un breve periodo nella
stessa famiglia affidataria di Christian) serve a confermare la relativa
onestà e purezza d'animo del protagonista maschile, a prescindere dalle sue
abitudini sessuali.
Gravidanze (im)previste: Il matrimonio lampo tra Christian e Anastasia
è giustificabilissimo data la loro posizione economica la quale permette il
coronamento di un sentimento che, con tutte le sue implicazioni erotiche, deve
necessariamente definirsi genuino. La gravidanza della protagonista invece...è
altrettanto prevedibile e auspicabile per arrivare al necessario happy end della trilogia: Anastasia
dapprima dimentica di prendere la pillola anticoncezionale e poi procrastina
senza neanche rendersene conto, la data dell'iniezione contraccettiva
consigliatale dalla ginecologa, ma di fatto sembra che i contraccettivi non le
abbiano mai fatto effetto, per cui la giovane rimane incinta praticamente
subito, senza rendersene conto. La gravidanza spazza via le ultime barriere
sentimentali innalzate dal buon Christian che, come da copione, in un primo
momento non la prenderà bene, ma in seguito, travolto letteralmente dagli
eventi che metteranno anche in pericolo la vita del suo grande e unico amore,
si ravvedrà. La dimensione di coppia lascerà quindi il posto a quella
familiare, con la nascita del piccolo Ted e la nuova gravidanza di Anastasia,
due eventi gioiosi che coroneranno l'amore dei giovani protagonisti lasciando tuttavia spazio alla loro intimità
di coppia (anche a quella più spinta).
Una fiaba per adulte: La trilogia di Mrs. James è senza alcun
dubbio un prodotto commerciale di qualità relativamente mediocre (il termine "mediocre"
vuole essere privo di accentuate sfumature dispregiative), ma ben strutturato;
prova ne sia il fatto che Cinquanta sfumature di grigio è diventato
un film che di certo attirerà moltissimo pubblico, ma che, come tutti i
riadattamenti cinematografici, non potrà riflettere a pieno le strategie
narrative adottate dall'autrice. Bollare Cinquanta
sfumature, come letteratura
spazzatura sarebbe estremamente semplice e anche banale: non è di fatto una
vicenda che merita nessuna demonizzazione, in quanto, come crediamo di avere dimostrato,
è una costruzione letteraria che si
fonda su un solido patto narrativo con suo il pubblico, fatto anche di richiami
letterari necessariamente impoveriti e per certi versi volgarizzati, ma che non
sono affatto trascurabili. È necessario prendere i tre libri di Cinquanta sfumature di grigio, rosso e nero,
per quello che sono: una fiaba contemporanea per persone adulte (che sarà tuttavia
fruita anche da un pubblico adolescente), esasperazione bibliografica del
celeberrimo film di Pretty woman, racconto di un amore sincero e privo censure, tanto impossibile
quanto reale e perfino noioso e scontato; una lettura riservata prevalentemente
a un pubblico femminile, che non lascia
affatto senza fiato. Può essere stuzzicante e un po' frustrante se svolta senza
alcuna riflessione "metaletteraria", ma a un'attenta disamina, può anche
rivelarsi un passatempo disimpegnato non privo di piccole sorprese stilistiche.
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