Cosa
succederebbe se la Terra fosse distrutta da un’astronave aliena per far posto
ad una superstrada galattica? E’ questo che raccontano i cinque episodi della Guida galattica per gli autostoppisti, epopea fantagalattica scritta da Douglas Noel
Adams tra il 1979 e il 1984 e pubblicata nella Piccola Biblioteca Oscar
Mondadori.
La
saga vede protagonisti il terrestre Arthur Dent, che si salva dalla terribile
tragedia della fine del modo con l’aiuto di Ford Prefect, un alieno, esperto
autostoppista galattico, che abita sulla Terra da 15 anni e si occupa
dell’aggiornamento della Guida galattica per autostoppisti. I due sgangherati
amici intraprendono uno straordinario viaggio nell’universo spazio-temporale,
insieme al presidente della galassia, il bicefalo Zaphod Beeblebrox, alla
terreste Trillian, e al super intelligente (e super depresso) robot Marvin.
I
cinque episodi della saga (Guida galattica
per gli autostoppisti, Ristorante al termine dell’Universo; La vita, l’universo
e tutto quanto; Addio, e grazie per tutto il pesce; Praticamente innocuo) si snodano tutti (in maniera non omogenea)
intorno a questi cinque personaggi, sebbene siano soprattutto Arthur e Ford i
due grandi protagonisti di questa vicenda paradossale.
Pur
essendo stata pubblicata più di trent’anni fa la Guida si confronta con temi di straordinaria
attualità come l’asservimento dell’uomo alle macchine, la ricerca del significato
dell’universo, il relativismo spazio-temporale che porta ad ipotizzare non solo
l’esistenza di altri mondi ma anche di dimensioni alternative in cui uno stesso
pianeta acquista forme differenti. L’uomo, abitante di un pianeta “Praticamente
innocuo” (come lo definisce tristemente la Guida) si confronta con un Universo
complesso e confuso (Un “gran casino generale”) e scopre di non esserne il
centro, del resto l’antropocentrismo è smentito dalla scoperta che sono i topi
gli esseri più intelligenti della Terra, seguiti dai delfini!
Douglas
Adams ha costruito una storia avvincente e demenziale, talvolta irritante nella
sua lucida irrazionalità, che tuttavia rappresenta l’incomprensibilità dell’Universo con
leggerezza e profondità. Il ritmo della vicenda, rapido e scoppiettante nel
primo episodio della saga, si fa un
po’più lento in Ristorante al termine
dell’Universo, in cui l’elemento
riflessivo e speculativo fa parte a sé, non agglutinandosi all’azione.
Ma
sono le guerre di Krikkit, ne La vita, l’universo e tutto quanto, a
costituire il cuore di questa epopea, il pianeta Krikkit è infatti una metafora
della Terra, un mondo egocosmico, falsamente ecologista, che aspira a
distruggere tutti gli altri pianeti dell’universo. Ma ancora una volta Arthur e
Ford riusciranno a salvare la galassia, grazie all’aiuto del robot Marvin,
protagonista di uno spassosissimo dialogo con un materasso sul pianeta
Sconchiglioso Z.
Ma,
alla fine, questa Terra sarà stata distrutta davvero? Allora come mai Arthur,
che fra un’avventura e l’altra ha anche imparato a volare, si ritrova a casa sua in Addio e grazie per tutto il
pesce ? e soprattutto; che fine hanno fatto i delfini? Che sia stato tutto
un sogno? Considerato che Arthur ha trovato l’amore, ma che questo amore ha qualcosa
di strano (come del resto è strano un singolare oggetto di vetro che qualcuno,
non si sa chi, gli ha regalato) , è un po’ difficile credere che tutte le sue
sgangherate avventure siano state frutto di un lungo sogno…è molto più
probabile che l’asse della probabilità, con i suoi squilibri spazio temporali
gli abbia giocato qualche brutto scherzo, come ad esempio quello di fargli
avere una figlia proprio con Trillian (una bambina chiamata Casualità, in Praticamente innocuo), mentre in un’altra
dimensione la stessa Trillian si strugge per non aver seguito Zaphod nello
spazio e cerca di sfondare come giornalista…
Fra
l’altro, la casa editrice che distribuisce la guida galattica per gli
autostoppisti vorrebbe mutarne la struttura e
modificare la fetta di mercato a cui si rivolge, facendo scrivere a Ford
Prefect solo recensioni sui ristoranti.
La guida galattica per gli
autostoppisti ha una trama coinvolgente e complicata,
che tuttavia conosce anche dei momenti di debolezza e che può diventare
irritante per l’irriverenza con cui si confronta con quelli che noi
consideriamo dei problemi di vitale importanza.
Eppure
questa avventura paradossale si rivela
sconcertante perché le risposte che ci fornisce sono plausibili, acute ed
incredibilmente credibili, anche quando appaiono a prima vista incomprensibili,
ma del resto il messaggio che appare sullo schermo della guida quando si attiva
parla chiaro, confortandoci e orientandoci in questa (Allegra? Babelica?
Galattica?) confusione : NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO. Un suggerimento che
non possiamo non tener presente.